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parole e pensieri
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27.12.03

il timbro
Primo Casalini: «L'altra sera, a casa di amici per il brindisi delle feste, il padrone di casa ci ha detto: "Ed adesso vi mostro la fotocopia del mio certificato di nascita". Non è che fossimo tanto ansiosi di vederla, quella fotocopia, ma la meringa ed il moscato di Pantelleria ci avevano assai ben disposti. Nessuno ha detto e neppure pensato l'Ecchecifrega!! usuale alla Balduina od al Testaccio in simili evenienze. Il certificato non era altro che un certificato di una volta: con molte parole scritte a mano e poco di prestampato. Solo che c'era una scritta apposta con un timbro, di quelli grandi e quadrati. Una scritta non brevissima: "Si certifica che il giorno tale dell'anno tale (1938) è nato a . un bambino di razza ebraica il cui nome è etc etc". Si possono leggere dei libri e degli articoli, si possono vedere dei film, ascoltare delle conferenze, andare a manifestazioni e tante altre cose, ma vedere quella fotocopia per me ha significato prendere veramente atto del fatto che nel nostro paese c'è stato chi ha fatto quella legge, chi l'ha tradotta in burocratese, chi ha dato disposizioni agli uffici competenti, chi ha detto che un timbro sarebbe stato utile, chi l'ha ordinato, chi l'ha disegnato e prodotto, chi l'ha utilizzato. Così, normalmente, come un adempimento banale da svolgere con scrupolo o con fiacchezza, ma comunque da svolgere tranquilli, senza se e senza ma: un certificato fra tanti altri.» [credits]


# melba | 17:29 | 0 commenti
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